domenica 14 dicembre 2008




dopo novanta minuti d'isteria cercando disperatamente di salvarsi dal massacro, decide il nemico quel che resta del tuo corpo.
il mostro colpisce in lungo e in largo, è un prototipo di perfezione fisica, tecnica e tattica. sembra un carroarmato al cospetto del quale qualsiasi barriera perde il suo onore. la sua forza e sicurezza ti spaventa al punto da ridurti in un indistinto cucciolo inoffensivo.

nel classico barcelona-real non c'è mai stata partita.
un intero incontro giocato nella metà campo madridista cercando innumerevoli variabili e soluzioni offensive articolate, veloci e affascinanti, nel tentativo di abbattere il catenaccio nemico. "fuera, fuera!" è costretto a gridare l'ultimo difensore dei bianchi nella speranza che l'avamposto si faccia forza ed abbandoni le rassicuranti posizioni di difesa per cercare in un certo qual modo qualche tentativo di sporadica offensiva. qualche contropiede per i madridisti, per lo più sugli esterni, due ghiotte opportunità di ficcare il paletto nel petto del demonio ma che in questi casi è solito rimpicciolirti la vista, ti figura davanti come un polipo ossessivo e non hai nessuna speranza di ferirlo, l'arma l'hai già persa per strada prima di renderti conto che la possibilità è svanita.

il mostro blaugrana è sicuro di sè, gli piace umiliare il nemico anche nelle fasi preliminari di un'azione d'attacco. sicuro della propria tecnica, della propria forza fisica, delle proprie possibilità calcistiche al punto che anche disimpegni difensivi assai complicati diventano occasione per far sbrilluccicare gli occhi dei propri tifosi. la squadra resta corta, tutti gli elementi sono sempre in movimento senza palla in modo da offrire sempre varie soluzioni di gioco a chi la palla ce l'ha tra i piedi. ogni elemento di movimento è dotato di qualità atletiche e tecniche elevatissime in modo che il gioco non dipende mai da nessun giocatore specifico. se l'incursione non riesce a messi, magari riuscirà ad henry, oppure a xavi, o anche a tourè... e così fino all'ultimo difensore centrale. lo scacchiere del 433 è poi ideale per questo gioco offensivo dal baricentro altissimo e con perfette distanze tra gli elementi.
contro il real vanno a segno eto'o, grazie a una spettacolare torre di puyol su corner, e messi su pallonetto dopo un contropiede rapidissimo culminato nell'assist da parte di henry.

il mostro ha ridicolizzato il suo più acerrimo nemico e pare proprio che a livello mondiale non esistano validi oppositori, sempre che loro restino intatti e inamovibili nella loro contemplativa superbia narcisistica.

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