giovedì 19 giugno 2008



a belo horizonte si attendeva lo spettacolo, quello solito del classico tra argentina e brasile. ma alla fine ha prevalso la delusione. e fischi, neanche troppo timidi, hanno accompagnato l'uscita dal campo dei ventidue giocatori.

ma in verità, la partita di ieri è stata eccellente. una lunga e continuata battaglia a centrocampo. senza sosta e col fiato sospeso. una guerra di nervi. un braccio di ferro inestricabile protratto per novanta minuti. tensione e sudore caldo sulle facce dei ventidue. nell'attesa spasmodica che la giocata suprema uscisse fuori da quel labirinto a metàcampo per dar ragione all'una o all'altra squadra.

ma l'equilibrio ha avuto la meglio. innumerevoli contrasti fisici l'hanno fatta da padrona.
la manona di abbondanzieri respinge due botte a colpo sicuro della bestia julio baptista prima su azione e poi su calcio da fermo, una parabola arquata e potente diretta nel sette e che si alza sopra la testa di riquelme, che saltella di un paio di centimetro nel mezzo della barriera. ma a riquelme non puoi chiedere certe cose, di saltare più di un vecchio rachitico o di rincorrere un'avversario. lui è fatto per creare, calamitando la palla tra i piedi, nel mezzo della tenaglia avversaria, nell'attesa che una visione di gioco lo illumini d'incanto per porgere a un compagno una palla miracolosa da spingere in rete. questioni di millimetri, di naturalezza e di miracoli. e il colpo di genio ancora una volta è uscito dai suoi piedi, ma c'è differenza di convinzione nel credere ai miracoli tra lui e julio cruz che scosso, tocca la palla con un'ignobile esterno sinistro che l'alza di un metro sopra il tetto di julio cesar.

le righe di porta restano inviolate, lasciando morire l'emozione del gol da classico, di quelli che non si dimenticano mai. ma il calcio è anche battaglia, tensione, nervi, equilibri e miracolo che non tutti possono comprendere.

1 commenti:

LANCE ha detto...

Hai scelto un tema (difficilmente) banale da affrontare: il calcio.
Non appiattire quanto resta di uno deigli argomenti più abusati al mondo, se ci riesci, sei un grande, altrimenti, uno dei milioni di persone che spara a zero sul mondo (multimiliardario e spesso amorale) del "retangolo verde".
saluti da un lucano come tanti

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